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Oro:
bianco 18 carati
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Diamante
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Sono molte le caratteristiche che rendono unici una collana, un bracciale, un anello o degli orecchini.
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Un regalo prezioso, un'occasione indimenticabile: dillo con un gioiello e rimarrà per sempre.
Il termine carato, ossia l’unità di purezza con cui si valuta l’oro, deriva dall’arabo qīrāṭ (ventiquattresima parte). Di conseguenza, l’oro puro viene comunemente indicato come oro 24 carati, in quanto è composto da tutte e 24 le parti che costituiscono un’unità d’oro o, espresso in millesimi, oro 999.
L’oro 24K risulta però essere troppo duttile per la composizione di un gioiello; per questo motivo vengono addizionati all’oro 999 altri metalli tra cui il rame, il palladio e l’argento.
In Italia, infatti, la maggior parte dei gioielli in commercio viene proposta in oro 18 carati in cui l’oro puro costituisce 18 delle 24 parti della lega (se espresso in millesimi, oro 750 in quanto ne costituisce il 75%).
La purezza si valuta secondo la quantità, posizione e grandezza delle inclusioni (o tracce di minerali) presenti in un diamante. La purezza stabilisce il grado di perfezione di un diamante.
Il colore è la tonalità del diamante. Viene valutato in base ad una scala di gradazione che va da incolore a giallo chiaro. Le pietre perfettamente incolore sono le più rare e costose.
La Caratura indica il peso del diamante ed è indispensabile per la sua valutazione. Il Carato è l'unità di misura ed è equivalente a 1/5 di grammo (0,2 grammi).
Il taglio comprende la forma, il numero e la posizione delle faccette di un diamante e quindi come queste reagiscono alla luce. La scelta del taglio incide sulla brillantezza.
